“Per fortuna l’Amministrazione di Terracina non mantiene mai le promesse”. Torna alla città la Torre degli Acso?

Oggi in un intervento su Facebook Alessandro Ceci torna sulla questione dell’ISMEF, al quale il Comune voleva affidare gratuitamente la Torre degli Acso.

Alessandro Ceci

Ma quegli imprenditori cacciati dal comune di Minturno e inseguiti dalla Capitaneria di Porto per i loro traffici e raccattati dal Comune di Terracina per realizzare sul Centro Storico Alto le magnifiche sorti e progressive di università delle professioni marine, occupando gratuitamente edifici pubblici per le loro attività private, CHE FINE HANNO FATTO? 
La stessa dei marocchini che dovevano occupare allo stesso modo Palazzo Braschi per realizzare le stesse università come la LUISS o la LUMSA, assieme al mitico “Sindaco di Casablanca”, per le stesse magnifiche sorti e progressive per lo stesso Centro Storico e invece allo stesso modo scacciati e inseguiti dal loro paese e raccattati ancora dal Comune di Terracina?
EVAPORATI NEL NULLA.
In realtà noi dovremmo sostenere questa amministrazione proprio perché non fa nulla di quello che promette. Se lo facesse saremmo davvero nei guai. Per fortuna non succede mai”.

Cos’è l’ISMEF?

E’ una ONLUS che istituisce e organizza percorsi didattici finalizzati alla formazione e qualificazione professionale, nonché alla specializzazione e aggiornamento di diplomati, laureati e laureandi che intendono acquisire una elevata professionalità sia nella filiera produttiva sia nei servizi sottesi alla nautica da diporto.

Anche Cervelloni (segretario del PD di Terracina) aveva contestato l’affidamento della Torre degli Acso all’ISMEF: 

“L’ISMEF, ovvero un istituto navale, con sede in Roma, a via del Plebiscito (Palazzo Grazioli), che, oltre a svolgere un’attività del tutto atipica rispetto alla natura e la destinazione dei beni, non brilla neppure di credibilità vista la recente esperienza maturata nell’ex stabilimento Seci di Minturno dove, alle tante promesse di riqualificazione del bene, non si è poi dato seguito a fatti concreti.

Quindi, ancora una volta, ci tocca assistere ad un vero e proprio tentativo di svalutazione del nostro patrimonio storico e culturale mediante la ricerca di affidamento a privati di ciò che dovrebbe invece rappresentare una nostra possibile risorsa oltre che uno spazio pubblico dove custodire le nostre radici.

 

 

Cervelloni, segretario del PD di Terracina

Forte era stata la protesta in città.

L’amministrazione comunale voleva concedere l’uso gratuito all’ISMEF di due palazzi storici, ma forte era stata la protesta dei cittadini

Era intervenuta anche Città partecipata con Lucia Berti: “L’edificio deve avere una destinazione culturale per la città”.

L’amministrazione comunale aveva  dato mandato al dirigente del settore patrimonio, di avviare una procedura di evidenza pubblica, mediante la pubblicazione di un avviso di manifestazione di interesse per la concessione in comodato d’uso di due edifici”.