I teneri daini del Parco del Circeo. Li puoi incontrare nell’area faunistica di Cerasella

La stima complessiva (al 2015) all’interno della Foresta demaniale del Parco Nazionale del Circeo è pari a 1268 daini, per una densità media complessiva di 0,42 capi/ettaro.

La distribuzione nel territorio nazionale è frammentata e interessa soprattutto il territorio tra il basso Piemonte e la Liguria e l’Appennino centrale, con nuclei importanti in Toscana e Lazio (soprattutto in aree protette costiere), Umbria (in cui si segnala un notevole incremento delle presenze), Appennino toscoromagnolo e nella zona compresa tra l’Appennino ligure e la provincia di Alessandria e Pavia.

Daini nel Parco del Circeo

Il colore del mantello varia in base alla stagione

L’aspetto è quello tipico dei Cervidi, anche se nell’insieme il daino appare leggermente più basso e tozzo ed ha il collo in proporzione più corto rispetto al cervo nobile.

Il colore del mantello varia a seconda della stagione:

  • durante l’estate la parte dorsale è rossiccio-marrone maculata (pomellata) di bianco con una striscia nera che corre lungo la spina dorsale, grossomodo dalla nuca alla coda, dove si triforca andando a circoscrivere il posteriore, mentre la parte ventrale ed il posteriore sono bianchi;
  • durante l’inverno la parte dorsale diviene grigio-nerastra, mentre quella inferiore diventa di colore grigio-cenere.

Il grado di pomellatura dei fianchi è assai variabile da individuo ad individuo, anzi la pomellatura può addirittura essere assente.

Daino nel Parco del Circeo

Dimorfismo sessuale

I maschi, oltre a possedere le “corna” (il cui nome sarebbe, più esattamente, palchi), sono più grossi e robusti delle femmine: essi possiedono inoltre un pomo d’Adamo ben sviluppato.

Nella foto un maschio di daino, si noti il pomo d’Adamo sviluppato.

I palchi, le appendici ramificate che si trovano sul capo, presenti solo nei maschi, spuntano a partire dal secondo anno di vita.

Essi hanno forma a pala (anche se per i primi anni di vita hanno forma a fuso) e rivolti all’indietro, con punte divergenti. Negli individui più anziani non è infrequente che cominci a crescere una seconda pala rivolta in avanti.
I palchi cadono fra la fine di marzo e l’inizio di giugno, per essere rapidamente sostituiti da un nuovo paio più grosso e forte: inizialmente i nuovi palchi sono ricoperti dal cosiddetto velluto e riccamente vascolarizzati, ma col tempo il velluto si secca ed a partire dal mese di agosto l’animale comincia a strofinarli contro tronchi e rocce per liberarli da tale rivestimento ed essere così pronto per i combattimenti della stagione degli amori.

da Wikipedia e parcocirceo.it