“Libera” contro le mafie. Terracina c’è.

Una giornata in ricordo delle vittime delle mafie

Per la provincia di Latina l’appuntamento c’è stato oggi 21 marzo presso il Monastero San Magno di Fondi.

Un momento della manifestazione

Nella splendida Abbazia Olivetana i volontari della Fraternità del Monastero e del Coordinamento Sud Pontino di Libera hanno accolto migliaia di giovani e studenti provenienti dalle scuola pontine. Il corteo degli studenti di Fondi è partito alle ore 8,30 dal piazzale dell’Ospedale per percorre circa un’ora di strada a piedi e raggiungere il Monastero. Erano presenti le scuole di Formia, Itri, Terracina, Latina.

Terracina era presente anche con il gonfalone della città

Terracina era presente, oltre che con una nutrita presenza dei ragazzi delle scuole medie e superiori, anche con il gonfalone della città a presenziare il palco della manifestazione

Dalle 9,30 ha avuto inizio la manifestazione con momenti di musica, testimonianze, interventi istituzionali ma il culmine emotivo e di riflessione c’è stato quando, a metà mattinata, è avvenuta la lettura dei nomi delle vittime innocenti delle mafie. Sono stati declamati dal palco circa mille nomi di vittime, una sequenza interminabile di atrocità subite da cittadini innocenti, uomini delle istituzioni, politici impegnati, giudici, poliziotti, carabinieri.

La lettura delle vittime è stata affidata soprattutto agli studenti, ai giovani, ma sono coinvolti anche gli operatori delle associazioni e gli uomini delle nostre istituzioni impegnate sul territorio.

Una giornata di riflessione in tutta Italia di “Libera”

Ogni 21 marzo, primo giorno di primavera, Libera celebra la Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, perché in quel giorno di risveglio della natura si rinnovi la primavera della verità e della giustizia sociale.

Dal 1996, ogni anno in una città diversa, viene letto un elenco di circa novecento nomi di vittime innocenti. Ci sono vedove, figli senza padri, madri e fratelli. Ci sono i parenti delle vittime conosciute, quelle il cui nome richiama subito un’emozione forte. E ci sono i familiari delle vittime il cui nome dice poco o nulla. Per questo motivo è un dovere civile ricordarli tutti. Per ricordarci sempre che a quei nomi e alle loro famiglie dobbiamo la dignità dell’Italia intera.