Il WWF Litorale Pontino interviene sull’emergenza rifiuti in provincia di Latina:
“Ancora una crisi in provincia di Latina nella gestione dei rifiuti solidi urbani e anche questa volta l’emergenza sarà superata con qualche provvedimento tampone fino alla prossima.
Le difficoltà questa volta non sono nate dalla discarica ma dall’impianto di pretrattamento dei rifiuti indifferenziati, che a prescindere da eventuali disfunzioni nel ciclo di lavorazione, sono palesemente e irregolarmente troppi.
L’Osservatorio Rifiuti della Provincia di Latina presenta un quadro disarmante con 21 comuni su 33 sotto, e alcuni abbondantemente, la soglia minima del 65% di raccolta differenziata.
E’ inaccettabile e fuori di ogni norma che la raccolta differenziata a Cisterna sia del 37%, a Fondi del 35%, nel capoluogo del 29,3%, a Sezze del 21,5%, a Priverno del 14,7% e a Minturno del 12%!
Per il WWf locale “dobbiamo dedurre che in provincia di Latina ancora non è arrivata nemmeno l’eco dei messaggi riguardanti l’economia circolare. Qui si continua a estrarre dal ciclo delle merci enormi quantità di materiali buttandoli in discariche invece di avviarli al riciclaggio necessario per ridurre l’uso delle risorse naturali”.
La raccolta porta a porta da preferire
Ogni volta che al livello politico si parla di rifiuti ci si limita sempre e soltanto a parlare di impianti industriali necessari per l’ultima fase della gestione dei rifiuti, lo smaltimento; raramente sentiamo amministratori accalorarsi sulle prime fasi della riduzione, della preparazione al riuso e del riciclo, quelle appunto che portano alla circolarità dell’economia.
Il WWf locale suggerisce la seguente strategia soprattutto per le grandi città della nostra provincia prima fra tutte Latina:
- Passare immediatamente, vista la perenne emergenza e il continuo stato di possibile sanzione europea, alla raccolta differenziata spinta tramite il porta a porta che per essere attuato necessita di pochissimi mesi compresa la formazione dei cittadini.
- Mettere in atto subito progetti di riduzione dei rifiuti, progetti che sono spesso finanziati dalla Regione o dall’Europa.
- Fare pressione sul Governo centrale e regionale affinché il piano dell’impiantistica vada nella direzione di favorire non gli ultimi passi della gestione dei rifiuti, inceneritori e discariche, ma i primi, compostaggio e riciclo dei materiali differenziati.