L’opera imponente del taglio di Pisco Montano 🏛

ll taglio della rupe di Pisco Montano fu un’opera imponente: oltre 13.000 mc. di roccia furono asportati

Per un’altezza 128 piedi (= m. 38) e per una lunghezza di 1000 piedi (= m. 296). Tanto lavoro per evitare la salita a Piazza Palatina e per accorciare il percorso della Via Appia di appena un miglio.

I due tracciati della Via Appia

Un’opera per facilitare i traffici commerciali

Nel 109 d. C. Traiano conquistò la Dacia, quella che ora si chiama Romania. L’insaziabile fame di frumento della plebe romana trovava nuova soddisfazione.

Occorreva, però, che il rifornimento fosse il più regolare possibile, anche nei periodi di navigazione precaria: da novembre a marzo. Brindisi divenne così più che mai indispensabile scalo mercantile: pochissimi giorni di bonaccia facevano azzardare la traversata invernale.

Il trasporto terrestre, da Brindisi a Roma, doveva procedere anch’esso regolarmente. La via Appia c’era già ormai da oltre 400 anni, ma, proprio la sua età pluricentenaria reclamava restauri che l’imperatore intraprese in modo sistematico, lungo l’intero percorso.

Nel tratto terracinese per accorciare il percorso di un solo miglio e risparmiare la salita fino a quota 147 metri venne affrontato l’immenso lavoro del taglio di Pisco Montano.

Risale dunque a quel tempo la variante costiera dell’Appia qui stretta tra le rupi e gli spruzzi delle onde del mare.

Foto: latinacorriere.it

 

Segni di scalpello ancora visibili

I segni di scalpello perfettamente ancora visibili ed i cartigli incisi nella roccia e recanti le cifre romane indicano il procedere dei lavori dall’alto verso il basso. Le cifre furono poste ogni 10 piedi (m. 2,90 circa). Naturalmente manca la cifra zero, ignota ai romani.

Oggi il piano stradale, rispetto a quello dell’Appia traianea, è notevolmente più alto.

 

La cifra più in basso attualmente visibile è quella che reca le lettere CXX (=120). Ce ne dovrebbe essere però un’altra, almeno così testimoniò chi nel 1911 vide la cifra CXXIIX (=128) più in basso del piano stradale attuale, in occasione di uno scavo. Allora furono anche visti due gradini intagliati intorno alla rupe.

 

Il piano della strada romana, all’altezza del taglio di Pisco Montano, è circa 70 cm sotto il piano attuale asfaltato.

All’altezza del Cappello di Prete – tra l’Acqua Magnesiaca e la Torre gregoriana – il piano dell’Appia traianea è coperto da almeno 3, 4 metri di detriti caduti dall’alto. Il piano di posa è individuabile dall’allineamento delle pietre nere di basalto che si trovano solo un paio di metri sopra la linea di battigia attuale.

Fonte: terrapontina.it

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