Straordinario successo del “Festival delle emozioni” di Terracina. Annamaria Testa: “Una città sorprendente”

Il minuscolo centro storico di Terracina è, per chi come me lo vede per la prima volta, un luogo sorprendente: un intrico di resti romani ben presenti e visibili, sui quali sono cresciute le case-torri medievali e le costruzioni successive.

Annamaria Testa

Insomma, è un sito archeologico in cui la gente ha continuato a vivere come se niente fosse. Il forum di duemila anni fa è la piazza principale di oggi, con la via Appia che passa su un lato, e perfino le pietre del lastricato sono rimaste le stesse.

Ci ritrovo, espressa negli edifici e nelle vie, un’idea che mi frulla in testa da qualche anno. Quella che le testimonianze del passato non vadano ricondotte alla metafora dei giacimenti culturali (roba morta e sepolta, utile per essere sfruttata), ma a una metafora nuova: ecosistemi culturali (roba viva, che integra stratificazioni di passato e presente, e che non andrebbe tanto sfruttata quanto rispettata e valorizzata nel suo divenire).

Teatro romano illuminato. Foto Emilio Perroni

Sarebbe anche un modo per evitare l’entropia turistica di cui acutamente parla Marco d’Eramo, e la museificazione che preserva sì i luoghi, ma li sterilizza e li riduce a scenari privi di vita.

Uno può andare a Terracina per rosolarsi sulla spiaggia. O per mangiarsi un notevole gelato al pistilli di zafferano calpestando le pietre millenarie della via Appia. Io ci sono stata per via del Festival delle emozioni.”

Fonte: https://www.internazionale.it/opinione/annamaria-testa/2017/06/20/neuromarketing-terracina