“Sulle orme di Goethe”. Il 30 dicembre imperdibile itinerario da Villa Salvini di Terracina

NUOVO ITINERARIO STORICO-NATURALISTICO CITTADINO DENOMINATO “SULLE ORME DI J.W. GOETHE” ORGANIZZATO ALL’INTERNO DEL FESTIVAL NAZIONALE “GOETHE IN ITALIA”,

CON IL PATROCINIO DEL COMUNE DI TERRACINA, REGIONE LAZIO – VISIT LAZIO, CAMMINI D’EUROPA, APPIA DAY E CON LA GENTILE COLLABORAZIONE DEL PRESTIGIOSO MUSEO “CASA DI GOETHE” DI ROMA E LOCANDA MARTORELLI – MUSEO DEL “GRAND TOUR” DI ARICCIA.

Il 30 dicembre da Villa Salvini

Ore 10

– Partenza da Villa Salvini (ingresso alla Villa in Via G. Marconi 3 a Terracina e racconto della Villa e dell’Appia – lettura del primo brano del “Viaggio in Italia” di Goethe in cui si racconta il Decennovium e l’arrivo sulla via Appia e ricordo della stele in memoria presso il Palazzo Comunale e della targa identificativa della casa in cui ha soggiornato);


– Visita ai Giardini di Levante e al suo panorama sul Pisco Montano (la Rupe) con gli occhi di Goethe (racconto della stazione di posta dove si fermavano i viaggiatori del Grand Tour) e lettura del secondo brano del “Viaggio in Italia” di Goethe;


– Visita panoramica del Parco del Montuno – lettura del racconto “Goethe a Terracina” dello scrittore e giornalista Mario Fortunato, finalista del Premio Strega e vincitore del Premio Mondello e Super Mondello e autore di un seguitissimo blog su L’Espresso “Culture Club”;


Ore 12.30

Omaggio alla Piazza Goethe, antistante il Parco (dove apporremo, in mancanza della targa toponomastica, una visibile targa di riconoscimento sulla Piazza) e presenteremo a tutti l’Associazione e il#camminodigoethe e il ruolo importante che Terracina sta svolgendo nel proporre il cammino come itinerario culturale europeo.

Fonte: https://www.facebook.com/events/516120855425333/

Goethe nel 1787: “Ci riuscì tanto gradita la visita a Terracina sulla rupe. Avevamo appena ammirato questo quadro, quando scorgemmo il mare davanti alle mura. Subito dopo, l’altro lato della montagna-città, ci offrì lo spettacolo di una nuova vegetazione.

I fichi d’India tendevano le loro foglie grasse e corpulente, fra gli umili mirti del fogliame verde grigiastro, sotto i granati d’un verde dorato e il verde cenere degli ulivi. Lungo la via ci apparvero fiori e cespugli che mai avevamo veduti”.