Terracina e il patrimonio calpestato. Longo: “Volevano scalare la Cattedrale! Basta a ciarlatani e mitomani!”

Interviene Piero Longo, archeologo e direttore del Museo della Città di Terracina:

“Il protocollo d’intesa tra Comune e Soprintendenza è stato rispettato?”

“Il Codice per i Beni Culturali rimanda ad una simbiosi “compatibile” tra Monumento (M maiuscola) ed un coinvolgimento dello stesso in una manifestazione, qualunque essa sia. Facendo un passo indietro, neanche di molto, ricordo a me stesso e a chi abbia voglia di leggere queste righe come esista una protocollo di impegni sottoscritto dall’Amministrazione Nardi e dall’allora Soprintendenza Archeologica del Lazio, con quest’ultima chiamata ad esprimere un parere (scritto, necessita sottolinearlo memore del burraco di qualche anno fa….) in caso di manifestazioni che vedano coinvolte il Foro Emiliano. Domanda facile facile: il protocollo è stato o meno disatteso in questa circostanza?”


“Volevano scalare la Cattedrale”

“Tornando allo staus quaestionis, la scelta del Centro Storico pone il classico quesito di Ercole al Bivio: cosa fare per il CSA? Riempirlo a qualunque costo o lasciarlo vegetare a qualunque costo? La scelta di riempirlo con giovani è giusta, infelice, a mio modo di vedere, la location di molti punti. E qui entra in gioco l’archeologo. La scelta di scalare la Cattedrale (nemmeno i Saraceni nel IX secolo c’erano riusciti) è stata quanto meno improvvida”.

“Problemi sulla sicurezza”

“Inerpicarsi all’angolo di via Posterula, mi dispiace per i “tecnici” che ne hanno garantito la sicurezza, è stata ai limiti della follia. Anche l’occhio meno esperto avrebbe notato la presenza di “biffe” inserite nella scanalatura della colonna, segno di pre allarme per la stabilità in quel punto dell’edificio; a questo si aggiunga come il blocco immediatamente sopra o stilobate regga “per grazia divina…” (ad occhio, siamo sui 200 chili di sano marmo di Carrara, se vi cade in testa…fa male….)”.

“Cubilia, frammenti di travertino e lacerti di muratura staccati”

“Discorso analogo per la parete nord: la sovrapposizione “non legata” delle facies romana, medievale e settecentesca ha dato vita (!) ad un assemblaggio non amalgamato di tecniche edilizie non coese, i cubilia che si sono staccati, i frammenti di travertino e lacerti di muratura (sia pure di piccole dimensioni) presenti al suolo lo testimoniano.”.

“Basta a ciarlatani e mitomani: affidare il settore a professionisti del settore”

“Venendo al discorso costruttivo, nel senso “facciamo comunque qualcosa per il centro storico alto”, una programmazione “a monte”, indicata non da qualche ciarlatano improvvisato e mitomane (desaparecidos nella giornata dell’evento…chissà perché….), ma da professionisti del settore, gioverebbe sine dubio alla possibilità di dare luogo a questa ed altre manifestazioni nel Centro Storico, e questo con l’approvazione a 358 gradi (mi tengo stretto) di chiunque abbia a cuore le sorti del nucleo originario della città”.