L’antica Roma nel centro storico di Terracina. Rievocazioni in costume d’epoca dal 3 al 5 agosto

Tre serate dedicate all’Imperatore Servio Sulpicio Galba, nato a Terracina, a cura dell’Associazione Teatrale “La Turretta”.

Nello splendido scenario di Piazza Municipio, tre serate dedicate all’Imperatore Servio Sulpicio Galba, immersi nell’atmosfera dell’antica Roma, potremo assistere a rievocazioni in costume d’epoca, con brevi spaccati della vita dell’Imperatore in chiave ironica, balli di vestali, combattimenti tra lottatori di lotta greco-romana e di gladiatori, giochi, passeggiando tra banchi del mercato e di degustazioni di cibi d’epoca.

Una rievocazione storica

Nacque a Terracina Servio Sulpicio Galba

Servio Sulpicio Galba nacque il 3 a.C. a Terracina da Gaio Sulpicio Galba e Mummia Acaica, entrambi discendenti da famiglie di antica nobiltà.

Dal lato paterno, infatti, era erede dell’antica Gens Sulpicia, di cui occorre ricordare il consolare Servio Suplicio Galba, uno dei più grandi oratori del tempi ed il pretore Servio Sulpicio Galba, uno dei cesaricidi.

Sposò Emilia Lepida, identificata come la figlia di Manio Emilio Lepido, console nell’11 da cui ebbe due figli che sarebbero morti, insieme alla madre, a seguito di un’epidemia; non si lasciò attirare, da sposato o da vedovo da alcun partito, neppure da Agrippina che gli aveva prodigato ogni sorta di profferte quando Lepida era ancora in vita, tanto che in una riunione di matrone la madre di Lepida l’aveva coperta di ingiurie ed era arrivata perfino a metterle le mani addosso.

Grazie anche al favore di Livia Augusta, che gli lasciò anche un legato di 50 milioni di sesterzi – in realtà mai pagati da Tiberio – sin dalla giovinezza esercitò il cursus honorum.

In qualità di pretore nel 20 diede nella celebrazione dei Ludi Floreali lo spettacolo degli elefanti funamboli, fu console nel 33; nell’intervallo tra le due cariche divenne Legatus Augusti pro praetore in Gallia Aquitania e Germania dove divenne noto per la sua imparziale severità. Infatti, nel comando in Germania, interdisse le domande dei congedi, ritemprò veterani e reclute con assidue esercitazioni, respinse gli assalti dei Germani e ottenne tali successi che nessuno ottenne elogi e premi maggiori di lui.

Il video di “Terracina Cultura” sulla figura di Servio Sulpicio Galba a cura di  di Paolo Alberto Giannetti:

Alla morte di Caligola rifiutò l’invito dei suoi amici di farsi avanti per l’impero e servì lealmente Claudio che, in riconoscenza di ciò, lo accolse nella sua cerchia più ristretta di amici e lo tenne in così grande considerazione da rimandare la spedizione britannica avendo saputo di una sua malattia.

Nel biennio 44-46 resse l’Africa proconsolare che, turbata da disordini, discordie intestine ed incursioni dei barbari, con lui trovò un periodo di pace; per i suoi successi ottenne le insegne trionfali e il sacerdozio ai collegi dei Quindicemviri, dei Tizii e degli Augustali.

Ai tempi di Nerone visse a Fondi e Terracina

Con l’ascesa al trono di Nerone, visse in disparte nelle sue proprietà a Fondi e a Terracina spostandosi raramente e mai senza portare con sé la propria fortuna privata di 1 milione di sesterzi; poi, nel 61, ricevette dall’imperatore il comando della Spagna Tarraconese. Resse per otto anni questa provincia ma in modo discontinuo: nei primi anni fu attivo, impetuoso se non eccessivo nella repressione delle colpe tanto da far amputare le mani ad un usuraio e condannando alla crocifissione un cittadino romano (fatto assai inusuale in quanto, per la sua natura infamante, la crocifissione era riservata agli schiavi), colpevole per aver ucciso il suo pupillo, In seguito tenne un atteggiamento più cauto e dimesso essendo solito affermare “perché nessuno è costretto a rendere conto di ciò che non fa”.

 

Fonte: Wikipedia